Storia
del Club City

a cura di
Mario Sumiraschi

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Modena VII Italcon

Reportage a cura di Luca Baumer

Lo SFIR (28) è defunto, ma la numerazione prosegue: assunto il nome di 7° Italcon, l’edizione del 1981 del congresso nazionale si è svolta a Modena dal 4 al 7 giugno, organizzata dall’ H.G. Wells, un nuovo club al suo primo tentativo di tanto impegno.
Svolgimento regolare, sulla falsariga di altre simili manifestazioni. Partiamo subito con la cronaca, e giunti in fondo tireremo le fila. Mi è stato compagno di viaggio Mario Sumiraschi, ed arriviamo giovedì 4, all’ora di pranzo.

Manca un’ora all’apertura ufficiale del congresso e la zona è semi-deserta: i primi arrivati, per giunta scarsi, sono altrove ad ingozzarsi di specialità emiliane.
Lentamente l’atrio al primo piano della Camera di Commercio assume l’aspetto definitivo: su un tavolo Verdirosi (29) dispone i pacchi di libri e vecchie riviste che mette in vendita, con un angolino riservato alle fanzines di Marcianò (30) e Dionisio Castello; di fronte, il banco vendita di fanzines e riviste straniere di Michele Martino, con inframmezzati spazi che verranno riempiti da “Oltre” (31), “The time machine” e “Proposta SF”. Più in là, due lunghi tavoli occupati da due librerie: su uno in prevalenza libri illustrati, sull’altro libri più vari, di fantascienza sì, ma anche di filosofia, storia delle religioni, etc. Dei tre corridoi tappezzati con l’esposizione di Karel Thole, Franco Storchi, Alessandro Bani, Giuseppe Mangoni, Oliviero Berni, Domenico Miani ed altri, due convergono verso l’anfiteatro delle conferenze, ed uno porta alla segreteria; qui ci accolgono i pochi organizzatori rimasti a difendere il forte.
Alle quattro l’ambiente è animato da gente sazia e soddisfatta (parlo con invidia di chi ha guidato anziché mangiare), e gli H.G. Wellsiani iniziano ad incanalare con insistenza i presenti verso la sala congressi, dove sta iniziando la prima relazione: Pierre Barbet (32), alias Claude Avice, ospite dalla Francia; parla su “La fantasy nel mondo “. Purtroppo parte prendendo l’argomento un po’ alla larga, ed inizia una storia della SF dagli albori della civiltà ai giorni nostri; io, che mi sono appena letto il “Billion Year Spree” di Brian Aldiss (33) quando sento che attacca con i precursori del Settecento, l’abbandono al suo ricco auditorio (12 persone) e vado ad effettuare un primo raid tra la merce di Verdirosi. Ritorno dopo mezz’ora: l’esposizione di Avice è arrivata circa gli anni Quaranta, lo sento spiegare diffusamente che ci vogliono almeno undici anni per arrivare ad una stella lontana undici anni-luce, e me la svigno un’altra volta.

Note 28-33

(28)
Praticamente le edizioni precedenti delle “Italcon” dal 1975 al 1978 organizzate dal club “ Altair IV”. SFIR sta per Science Fiction Italian Roundabout. Furono incontri con ospiti importanti provenienti anche dall’estero, pensiamo che 1976 ci fu Theodore Sturgeon. Ci fu anche la presenza del compianto attore Luigi Vannucchi, che aveva interpretato la fiction televisiva “A come Andromeda” (trasmessa nel 1972), grande appassionato di SF. Sul sito fantascienza.forumcommunity.net si trova un interessante articolo con foto sullo sceneggiato Rai.

(29)
Attilio Verdirosi, romano, è conosciuto da sempre nel mondo dei collezionisti per l’acquisto e la vendita di libri e riviste di SF (compilò anche un catalogo per dare una valutazione, quasi un “Quattroruote” dell’ editoria fantascientifica). Si impegnò anche nel campo delle fanzine producendo Aldebaran – Roma, 4 fascicoli dedicati alla narrativa, per l’esattezza romanzi brevi di R.J. Sonnock “Una crociera intergalattica”, Luca Bettinelli “La pietra del potere”, Francesco Spisani “Mayoumba” e Francesco P. Bellisà “ Heroine”.

(30)

Pippo Marcianò fu il creatore a Palermo negli anni Settanta di “Intercom” e “Astralia speculative fiction ” per cui una figura importante del fandom italiano.
Tra i collaboratori Gian Filippo Pizzo, Roberto Schiavone, Roldano Romanelli et alter.

(31)

“Oltre” fanzine emiliana prodotta da Roberto Tanzi, Mario Busetto, Rolando Mora, dalla fine anni Settanta. Ottimo livello di articoli e una parte illustrativa trascinante, trainata dal gusto originale di Giuseppe Mangoni.
In occasione dell’Eurocon di Stresa venne redatto un numero speciale dedicato agli illustratori con un portfolio di tavole.

(32)
Di Pierre Barbet il club City ha pubblicato un numero di “Interventi” nel 1983 dal titolo “La Francia e la fantascienza”.

(33)
Billion Year Spree” di Brian Aldiss - trad. Ital. “Un miliardo di anni”, casa editrice Delta, 1974.

Ad Avice segue Michele Martino, che parla sulla tiratura e la diffusione delle fanzines; il discorso è pesantemente infarcito di pubblicità per “L’Altro regno”, ma si rivela interessante là dove parla dei vantaggi economici e giuridici connessi alla registrazione presso un tribunale. (ndr: l’intervento di Michele Martino è stato pubblicato su “City” fanzine aperiodica, n° 1, ottobre 1981).
Dal dibattito emerge l’inconciliabile diversità di vedute fra Martino, che vuole che le fanzines tendano, per tiratura veste tipografica e distribuzione, alla semi-professionalità, e Castello, che privilegia le redazioni ridottissime, le basse tirature e il contatto con il pubblico.
Doveva seguire Daniela Piegai (34) che però è incappata nella rete di scioperi ferroviari; i lavori sono sospesi fino all’indomani.
Dopo cena, una visita al cinema dove si svolge dal 1° giugno la Rassegna Cinematrografica, che comprende diversi titoli ben scelti con occhio alla spettacolarità, e pellicole anche abbastanza recenti (soprattutto se confrontate con quelle dell’Eurocon di Stresa); fra le altre: “Alien”, “L’uomo che cadde sulla Terra”, “La corsa della morte” e fra i classici: “Metropolis” e “Il pianeta proibito”.
A mezzanotte ci ritroviamo in una trentina alla sede del club H.G. Wells per il primo dei previsti “incontri in allegria”. Si fa sparire il primo centinaio di lattine di birra, e la gente se ne va alla spicciolata; all’ora del cocktail, ufficialmente in programma per le tre, ci troviamo in dodici a parlare del modo di incrementare il pubblico delle conventions e, guardando al futuro, a come corrompere i bimbi innocenti iniziandoli alla SF fin dalle medie e dalle elementari.
Fra i molti argomenti toccati, quello della possibilità dell’arrivo degli alieni sulla Terra; un noto editore specializzato milanese ha dimostrato di avere ancora un cuore, sotto la dura scorza del manager, confessando di attendere un tale improbabile evento con speranza e vera commozione. Siamo felici di dire che ha raccolto vasti consensi.
Venerdì 5 avrebbe dovuto aprirsi con la relazione dell’altro ospite straniero, lo scrittore James White (35), il quale però, per gravi motivi di salute, non è potuto venire; al suo posto Daniela Piegai ha parlato (brevemente, a causa dell’assenza della co-relatrice) sul ruolo della donna come lettrice, scrittrice e personaggio dei libri di SF. Fra i vari possibili motivi considerati per spiegare la scarsa partecipazione femminile al genere (difficoltà di identificazione col protagonista generalmente maschio, personaggi femminili fumettistici e stereotipati, etc.) è stata dimenticata quella che alcune potenziali fans siano troppo deboli di stomaco, come ha dimostrato una ragazza che la sera precedente, durante la proiezione di “Saturn 3”, è fuggita dal cinema disgustata e in preda a un evidente impulso di vomitare.
Lasciamo da parte gli scherzi per tornare al dibattito seguito alla esposizione della Piegai: esso si è rapidamente spostato sulla editoria italiana: ne è emerso che la scrittrice ha di recente ricevuto dall’editrice Nord un rifiuto per un nuovo romanzo, di genere forse più impegnato, destinato alla collana “Narrativa di anticipazione”.
Anche Riccardo Scagnoli è apparso preoccupato dalla possibilità di una progressiva ingerenza degli editori al fine di limitare le impennate di individualismo tematico degli autori.
Fra le altre relazioni della giornata, Sebastiano Fusco (36) ha parlato su H.G. Wells e Dionisio Castello ha tenuto una proiezione di diapositive sull’immagine della città futura nell’illustrazione delle riviste di SF (37). Il dibattito si è però poi imperniato sulle nuove teorie e tecniche architettoniche, abbandonando quasi del tutto la SF.

Note 34-37

(34)
Daniela Piegai una delle migliori scrittrici italiane. Ne riparleremo trattando “Un’ala” e i Convegni del fantastico femminile.

(35)
Scrittore irlandese (1928-1999) conosciuto soprattutto per la sua “stazione spaziale” (una colonia spaziale che ospita terrestri e non, con spunti antimilitaristi, ripubblicato dall’editrice Nord) e per “Second Ending”, 1961 - trad.ital. “Vita con gli automi” pubblicata in “Urania” da Mondadori.

(36)
Sebastiano Fusco personalità poliedrica: giornalista, scrittore, saggista, traduttore, si è interessato di letteratura di SF ma anche di esoterismo e divulgazione scientifica.

(37)
Si veda l’intervista pubblicata nel nostro sito.

Avice ha relazionato sulla prossima Eurocon. Evidentemente maniaco delle premesse storiche, ha iniziato facendo la cronistoria delle Eurocon precedenti; divertenti le difficoltà della traduttrice, volonterosa ma evidentemente non abituata al gergo ‘iniziatico’ del fandom, la quale continuava a scambiare l’incomprensibile termine ‘fan’ con ‘femme’: l’ascolto della sola traduzione dava quindi l’impressione, che sappiamo quanto errata, che il pubblico della SF sia composto prevalentemente da donne. Alla fine Avice ha confermato ufficialmente che la Russia, in seguito alle proteste per l’invasione dell’Afghanistan e dal boicottaggio delle Olimpiadi, ha negato il permesso di organizzare la manifestazione; l’Ungheria, seconda in lista prenotazioni, ha pure dovuto rinunciare in vista di un imminente cambio al vertice dell’Unione Scrittori; l’incarico è quindi passato alla Svizzera. Ha inoltre aggiunto che l’Inghilterra in deroga all’usanza di fare l’Eurocon biennale, si è offerta di organizzarne una per il 1983.
Sergio Giuffrida ha naturalmente relazionato sul cinema di SF, compiendo anche una rapida ma esauriente carrellata sui ‘serial’ di telefilm recentemente apparsi in Italia; va notato che per la prima volta il pubblico (che il toast master Alex Voglino ha spesso incitato ad essere più partecipe, definendolo ‘loffio’) si è un po’ svegliato, dimostrando con una discreta quantità di interventi e domande come l’interesse per il cinema sia sempre più diffuso di quello per gli altri argomenti trattati.
Un importante momento è stato l’incontro con l’editrice Nord. Anche se il programma (e quindi le iniziali promesse degli interessati) indicava, uno al giorno, analoghi incontri anche con i rappresentanti della Fanucci e della Libra, Viviani è stato l’unico a presentarsi (insieme al suo curatore Sandro Pergameno (38) di fronte al pubblico, abbastanza numeroso e vivacemente interessato, per rispondere sui programmi, i metodi e le scelte di base della sua casa editrice.
Almeno la metà delle domande riguardava la “Fantacollana”, ad ulteriore dimostrazione del favore e dell’interesse riscosso dalla fantasy presso il pubblico in questo periodo.
Fra le numerose indicazioni emerse, ricordiamo che ora la “Fantacollana” è aperta agli autori italiani tanto quanto la “Cosmo argento”, mentre per la “narrativa di anticipazione” la cosa è considerata prematura.
Dopo cena alcuni nomi famosi della SF nazionale, che a pranzo erano stati visti sorseggiare brodini con i postumi degli stravizi della notte precedente, hanno dato forfait rinunciando agli “incontri in allegria” che si sono svolti con regolarità e protratti con soddisfazione dei presenti: Virginio Marafante ha bissato i successi chitarristici dell’Eurocon di Stresa.
A conclusione, essendo Modena una delle rare città a possedere la fortuna di un ristorante aperto tutta la notte (anche se un’informazione di tale importanza non è segnalata dalle guide turistiche), ci siamo trascinati a vicenda con tre assonnati ma indomiti H.G. Wellsiani ad una spaghettata notturna, e abbiamo atteso, insieme a diversi modenesi, il terremoto previsto da Nostradamus per le sei del mattino, che ‘puntualmente’ non si è verificato.
Sabato 6 l’affluenza dei congressisti raggiunge il culmine. La mattinata inizia con l’annuncio che l’Italcon 1982 sarà organizzata a Roma dall’ANASF.
È seguito l’incontro con i rappresentanti dei clubs, limitato per motivi di tempo, alla lunga esposizione di Mario Sumiraschi sulla struttura e gli scopi del nascente “Circolo d’ Immaginazione City” che, se riuscisse nello scopo di essere un punto di aggregazione per i numerosi appassionati milanesi, potrebbe rapidamente diventare una delle più importanti associazioni italiane.
È seguito un penoso (o divertente, a seconda dei punti di vista) lavaggio di panni sporchi in famiglia fra membri ed ex membri dell’Altair 4, praticamente troncato dal moderatore Giacomo Bandini.
Gianni Pilo ha poi parlato dei rapporti fra la grafica USA e quella italiana, e Sergio Masini, redattore della rivista “Giochi e Passatempi”, dei war-games dei quali si è tenuto, in altra sede, un torneo dimostrativo.
Quindi Giorgio Giorgi ha svolto la più ‘accademica’ delle relazioni presentate: “Trasposizione matematica della fantascienza”, e a conclusione il gruppo dei giovani scrittori italiani dell’editrice Nord, insieme a due vecchie glorie del campo quali Sandro Sandrelli (39) e Gustavo Gasparini (40), hanno dato vita a una tavola rotonda col pubblico.
A causa dell’assemblea dei membri della Società Italiana Fantascienza & Fantasy (SIFF) è saltata la relazione (tra l’altro inserita all’ultimo momento) “Fantascienza fra i castelli romani” di Gerulli (?), personaggio curioso e finora sconosciuto ai più, ultimo sostenitore ad oltranza della superfanzine di antica memoria, il quale a quanto pare è fin dalla convention di Stresa che tenta (invano)di relazionare sul particolare comportamento del campo gravitazionale in una zona di Roma. Può essere che l’anno prossimo, giocando in casa, abbia più fortuna e trovi un pubblico …
Né il “SIFF”, né la “World SF” hanno tenuto le previste presentazioni pubbliche, limitandosi a riunioni per soli iscritti. Il “SIFF” ha attribuito il Premio Italia (che vorrebbe essere il corrispettivo italiano del “Nebula” con una votazione che però non ha certo peccato di troppa serietà al punto che non se segnaleremo i risultati, pensando così di rendere un miglior servizio ai vincitori stessi.
L’assemblea ha però finalmente eletto il Comitato Esecutivo (presidente Sebastiano Fusco, vice Giovanni Maselli dell’ H.G. Wells), che si incaricherà di organizzare la società e le prossimi edizioni del Premio.
Restiamo in argomento di premiazioni e veniamo al Premio Italcon (41) assegnato durante la cena ufficiale di sabato sera (cena che, come pare purtroppo essere per motivi misteriosi, consuetudine, era a livello gastronomico piuttosto basso).

Note 38-41

(38)
Sandro Pergameno svolge diverse attività nel campo fantascientifico da curatore di collane, a saggista, a traduttore. Ha lavorato per Ciscato, Libra, Nord, Del Drago, Fanucci.

(39)

Sandro Sandrelli (1926-2000) Giornalista, storico traduttore fu anche uno dei pionieri della nascita della SF nel nostro Paese. Nel 2001, su iniziativa di Vittorio Curtoni venne creato il “Fondo Sandrelli” con il compito di raccogliere la produzione nostrana di fanzine. Tale “Fondo” è inserito nelle attività della “Biblioteca di via Senato” a Milano.

 

A fianco: Sandro Sandrelli fotografato all’Italcon di Borgomanero nel 1983

(40)
Gustavo Gasparini: già scrittore di fantascienza dagli anni Cinquanta è stato pubblicato in diverse case editrici. Ricordiamo anche la sua presenza in “Robot”(Armenia) e in “Delta” (Dall’Oglio).

(41)
Sul sito fantascienza.com si può trovare l’elenco dettagliato di tutte le Italcon.

Ricordiamo che il meccanismo prevedeva una pre-votazione aperta a chiunque ne facesse richiesta (ricevute circa 1500 schede), e ad una scelta fra tre finalisti così indicati per ogni categoria, effettuata dai soli partecipanti al Congresso (hanno votato circa in 100). Cerimonia molto lunga, anche a causa della strana abitudine (vera dimostrazione di premio mania) di premiare anche i secondi e i terzi classificati, con l’eccezione della salva di fischi che ha salutato l’attribuzione del Premio al film “Contamination”, unico finalista della categoria “spettacolo”.
Lasciamo ai futuri storiografi della SF il compito di spiegare come mai tutti e tre i racconti finalisti fossero stati pubblicati su “ SF…ere”, e tutte e tre le collane finaliste per la “pubblicazione professionale” fossero dell’editrice Nord.
Alla consegna dei premi Italcon è seguita quella dei premi H.G. Wells, attribuiti dal club organizzatore, per meriti speciali, ai fumettisti Saudelli & Gazzarri, a Gianni Pilo, a Gianfranco De Turris & Sebastiano Fusco, a Ugo Malaguti & Allison, e quella delle targhe di riconoscimento ai collaboratori dell’iniziativa “Una rosa per la vita”, sulla quale merita spendere alcune righe. Si tratta di un portfolio di ben 31 tavole realizzate da sei fra i più noti disegnatori italiani (Thole, Storchi, Bani, Mangoni, Bonadimani, Bianchini) e di un’antologia: circa 30 racconti inediti di 25 scrittori, sia fans che già affermati professionisti, riuniti in un volume di oltre 200 pagine.
Il portfolio e l’antologia sono messe in vendita al prezzo globale di lire diecimila, con la particolarità che il guadagno viene interamente devoluto alla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori: si tratta quindi probabilmente del primo contributo fattivo del fandom, alla realtà scientifica del nostro Paese e non può che essere elogiato.
Dopo cena, ancora tutti alla sede del club, per l’ultima nottata in compagnia, rallegrata da un altro recital chitarristico, stavolta di Franco Storchi, accompagnato all’armonica da Filiberto Bassani del Club Fantascienza Padova, ma purtroppo assai rattristata dal troppo rapido esaurimento delle scorte di beveraggi.
Il Comitato Organizzatore appariva duramente provato dal lavoro di questi giorni e, approfitto dell’occasione per menzionare la dedizione con cui hanno collaborato le loro graziosissime mogli ed amiche.
Abbandonata la compagnia sonnacchiosa, sfrutto con Piergiorgio Nicolazzini le prime ore di luce per un tour in Modena grazie alla grande calma, nonostante i centri di interesse turistico siano ovviamente ancora tutti chiusi, torniamo poi alla sala congressi in mezzo agli altri spettri assonnati e ciondolanti.
Qualche ora dopo, l’asta di quadri si rivela l’usuale fallimento: nonostante le basse tariffe di partenza, offerte e rilanci sono quasi inesistenti, e in pochi minuti tutto è finito: in sordina Maselli annuncia la chiusura del Congresso ed iniziano i rituali dei saluti e delle partenze.
Che cosa è emerso da questa convention? Che l’interesse per la fantasy è in aumento, come è dimostrato anche dai risultati della premiazione; che, come risaputo solo una strettissima minoranza ha per la SF un interesse disposto ad andare oltre la lettura del romanzo o la visione del film: ai circa 120 partecipanti alla convention da tutta l’Italia, si contrappongono gli oltre 200 modenesi che hanno fatto l’abbonamento alla settimana cinematografica; che, le persone intervenute sono quasi tutte operatori del settore: professionisti (o almeno certi professionisti, sempre i soliti), fanzinisti e collaboratori abituali; e a confronto con le migliaia (o forse decine di migliaia, se si pensa alla diffusione del “Cosmo Informatore”) di lettori che dovevano sapere del congresso, tanto più merito va riconosciuto ai pochi fans fuori dalle categorie summenzionate.
Probabilmente in conseguenza di quanto sopra, gli unici argomenti che hanno suscitato più interesse del cinema e della fantasy, sono gli sviluppi e i problemi dell’editoria e degli scrittori italiani.
Un giudizio sulla riuscita o meno del Congresso resta ovviamente un’espressione della soddisfazione personale degli intervenuti; si può comunque fare un confronto fra le promesse e le speranze esposte nei mesi precedenti dagli organizzatori, e quello che si è effettivamente visto e avuto.
Il club H.G. Wells è riuscito innanzitutto a smentire chi pensava che non sarebbe neanche arrivato ad effettuare il Congresso; è riuscito (solo parzialmente) a coinvolgere il Comune e i pubblici uffici di Modena; c’è stato uno scarso interesse da parte dei negozianti ed albergatori della città; è riuscito a portare a termine “La rosa per la vita” e non è, in generale imputabile al club la scarsa risposta ricevuta dal pubblico e il conseguente scarso successo finanziario dell’iniziativa; è riuscito ad offrire un’ampia e variata serie di relazioni e dibattiti; vi è stata la presenza di scolaresche di alcune scuole cittadine. È riuscito ad interessare più del solito la stampa e se alcuni giornalisti di alcuni quotidiani nazionali hanno fatto una visita frettolosa prendendo nota forse solo dei nomi dei pittori esposti, l’inviata del “Gazzettino” di Modena ha seguito attentamente una discreta parte dei lavori, prendendovi parte informandosi e dialogando con gli organizzatori.
Anche la Rai ha, credo per la prima volta, destinato una fettina di uno spazio importante trasmettendo al TG 1 un breve servizio con interviste.
I quattro giorni di Modena hanno comunque fornito una base ospitale per l’incontro e la miglior conoscenza del fandom, sia tramite le riunioni di organismi quali il “SIFF” e la “World SF”, irrealizzabili al di fuori di una più vasta convention, sia soprattutto durante le pause, i festini notturni e i dialoghi da cui nascono le nuove conoscenze, idee e collaborazioni che allieteranno e riempiranno il prossimo anno fantascientifico.
Organizzare una convention migliore sarà certamente possibile, ma ci vorranno sforzi e un impegno veramente grandi. E una certa fortuna.

Sopra: di gruppo Modena 8. Distesi: due fan modenesi; accosciati da dx: Pippo Marcianò, Ernesto Vegetti, ?, Roberto Tanzi; Prima fila in piedi da dx: Domenico Gallo, Attilio Verdirosi, Paola Toni, Mario Sumiraschi, Michele Martino, Giacomo Bandini; seconda fila in piedi da dx: ?, Adolfo Morganti, ?, Alex Voglino, ?, .
Sotto: incontri in allegria; a dx Riccardo Scagnoli, Luca Baumer, Alex Voglino, Ernesto Vegetti e Sergio Giuffrida.


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