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Circolo d'immaginazione

Il bollettino di City e le varie fanzine degli anni '80 hanno pubblicato spesso interventi e schede di film di sf; film che hanno avuto un peso significativo sia per il genere che per il mondo del cinema. In questa sezione vogliamo riproporre quelle che a nostro avviso possono avere una rilevanza dal punto vista storico e culturale.


Articolo tratto da "Fanzine periodica del club City Circolo d’Immaginazione", anno II, numeri 6 e 7, agosto e ottobre 1982.


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Note

  1. citiamo, tra i casi più significativi: “Cleopatra” (1962), con un passivo di 18 milioni di dollari; “La più grande storia mai raccontata” (1965) con un passivo di 13 milioni di dollari; “Waterloo” (1969) con un passivo di 23 milioni di dollari; e ancora “Dr Doolitle” (1967) con un passivo di 13 milioni di dollari; “Hello Dolly” (1969) con un passivo di 8,8 milioni di dollari, etc.

Il film di fantascienza
è un buon affare?

Alcune considerazioni sugli incassi
dei principali film di sf

di Paolo Mompellio

Non c’è dubbio: fino a pochi anni fa, e con pochissime eccezioni, nessun genere cinematografico è stato condizionato da budget ridotti ed ha faticato ad imporsi come una reale forza commerciale, come quello fantascientifico. I motivi di tale stato di cose sono da ricercarsi con ogni probabilità in due ordini di considerazioni: in primo luogo, il genere mancava di “rispettabilità” (fantascienza significava allora agli occhi del grosso pubblico: mostri, robot, armi a raggio, il tutto alquanto grottescamente mescolato; né il cinema aveva allora la possibilità tecnica di creare visivamente scenari e marchingegni paragonabili a quelli ritratti da maestri del fumetto fantastico, quali Alex Raymond etc ); in secondo luogo, e come diretta conseguenza, le produzioni fantascientifiche si indirizzavano prevalentemente ad un pubblico giovanile. Evidentemente c’era un mercato per la SF, ma era considerato troppo ristretto per giustificare stanziamenti ragguardevoli.
Più che le grandi case cinematografiche, erano le piccole compagnie indipendenti ad impegnarsi, con risorse limitate, nel genere; due eccezioni a questa regola possono essere indicate in “Il pianeta proibito” (1956) e “2001 Odissea nello spazio” (1968), ambedue produzioni di prestigio della MGM.
Quando nel corso degli anni ’60, alcuni grossi film musicali e storici ritenuti “sicuri”, fallirono pesantemente (1) e, poco dopo, ebbero invece un successo notevole i primi film catastrofici, le major companies cominciarono a porsi domande.
Nel 1974 “l’Esorcista” fu il primo film dell’orrore a incassare più di 20 milioni di dollari: un altro genere ritenuto di serie B, raggiungeva un ampio successo commerciale. I tempi stavano maturando; e non va trascurato il fatto che, allo strabiliante progresso tecnico, faceva riscontro da parte del pubblico, una richiesta sempre più marcata di spettacolo visivo (nel senso più ampio del termine: cosa di meglio dunque della fantascienza?).
Ed eccoci al trionfo di “Guerre stellari” (1977) seguìto da “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977), “Alien” (1979), “Superman” (1979), “Star Trek” (1979), etc.
Può essere interessante, a questo punto, un confronto tra gli incassi realizzati dai film di fantascienza (o comunque appartenenti al genere fantastico) negli ultimi 50 anni, vale a dire grosso modo dagli anni ’30 in poi.
La difficoltà di queste serie storiche è data dalla non diretta comparabilità delle cifre, a causa dell’inflazione; ma la fonte che abbiamo trovato (David Pirie, “Anatomy of the Movies”, Windward, 1981) supera l’inconveniente con un accurato calcolo di tale fattore inflattivo e una conseguente rivalutazione degli incassi ai valori del 1979.
Sono inoltre stati presi in considerazione soltanto gli introiti relativi al mercato americano (USA e Canada), sia perché da solo procura in genere oltre i due terzi degli incassi, sia per attendibilità e omogeneità dei dati.
Ancora, sono stati assunti i dati relativi al normale periodo di distribuzione, senza tenere conto di eventuali ulteriori riprogrammazioni a distanza di anni.
Ed ecco la classifica, con i produttori (i valori sono espressi in milioni di dollari)

   
 
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