club

Circolo d'immaginazione

Il bollettino di City e le varie fanzine degli anni '80 hanno pubblicato spesso interventi e schede di film di sf; film che hanno avuto un peso significativo sia per il genere che per il mondo del cinema. In questa sezione vogliamo riproporre quelle che a nostro avviso possono avere una rilevanza dal punto vista storico e culturale.


Articolo riproposto da:
Fanzine periodica bimestrale, anno II, dicembre 1982, n° 8.


torna

Scheda filmografica

Interceptor
Il guerriero della strada (Mad Max -2)

Mad Max 2
The Road Warrior

Australia, 1981.

     

Interceptor
Il guerriero della strada

 

di Rossano Mariotti

E finalmente ci siamo! È finito il letargo estivo dei cinema italiani, siamo all’inizio della nuova stagione cinematografica di fantascienza e fantasy, che è poi quello che ci interessa sul serio.
Ed è cominciata con un tonfo, anzi neanche lo è, un tonfo, che perlomeno è un rumore potente. Lo definirei piuttosto come il molliccio spiaccicarsi di un blob caduto dal terzo piano.
Sto parlando di “Interceptor – Il guerriero della strada”, ovvero “Mad Max 2”.
Sono andato a vederlo principalmente perché ero rimasto favorevolmente impressionato dal primo film, uscito nel 1979 e, in secondo luogo, perché si spera sempre nel meglio.
Mi sono invece imbattuto in una triste storia come se ne vedono tante. La trafila è nota: arriva sugli schermi un film fatto con pochi soldi che però, grazie a un’idea non malvagia ed una trattazione accattivante, unite ad una buona capacità tecnica, cattura i gusti del pubblico e diviene un successo di cassetta.
Nel caso specifico era appunto “Interceptor” dell’australiano George Miller, allora coadiuvato da Byron Kennedy.
Originale come sempre, l’industria cinematografica pensa di farne un seguito, secondo una ricetta provata: stesso protagonista (se possibile), molti più soldi e più azione e scene spettacolari e una schiacciatina al pedale della violenza, che oggi incontra favore.
Ne è venuto fuori uno di quei film all’americana, con montagne di auto che carambolano da tutte le parti, la cui unica definizione possibile è “documentario sui cascatori”.
Tutto il film si regge (o meglio, si aggrappa) ad una trama minima, di quelle scritte solo per fornire spunti per infilarci delle “stunt scene”.
Il protagonista, Mel Gibson, che pur sappiamo sa recitare, ha ancor meno spessore psicologico che nel primo film, dove almeno era umano. I comprimari poi, sono solo facce, o meglio, maschere, poiché tra pitture para-punk, elmetti, occhiali, maschere, griglie e cianfrusaglie varie, di volti se ne vedono ben pochi.
Solo quelli dei buoni, ora che ricordo bene, sono visibili; di certo è per identificarli meglio nei piani ravvicinati, qualora non si vedesse chiaramente che sono vestiti di bianco (o alla peggio di grigio chiaro).
Il nostro Max fa il suo lavoro di protagonista stancamente, poco convinto, al punto che le simpatie dello spettatore andranno a lui giusto d’ufficio, perché è l’eroe.
Di certo chi avrà raccolto simpatie sarà il co-protagonista Capitan Gyro (Bruce Spence), uno spassoso spilungone pazzoide, che ammaestra serpenti da “bombardamento” e per tutto il film, scorrazza per i cieli a bordo del suo scheletrico elicottero (e risultando più risolutore dello stesso Max in più di un’occasione).
Il piccolo Emil Minty, nella parte del baby-cavernicolo lanciatore di boomerang d’acciaio, tutto sommato sa ringhiare dignitosamente.
Si diceva: Max eroe scialbo; come fai a tifare per un eroe che non è giustamente spietato nemmeno con i suoi nemici più bestiali? E l’autoidentificazione catartica dove va a finire scusate ?
Va bene che anche i cattivi di questo film sono un po’ formali; fanno sì le loro cattiverie, ma senza metterci molta anima, come si suol dire. Sarà che si sentono impacciati dalle loro bardature di cuoio e plastica…
Le “stunt scene” però sono belle (l’ho detto che era un documentario sui cascatori) e c’è proprio di tutto: “pulci del deserto” moto e sidecar e pure una bella autobotte, che finirà fuori strada, ai cento e passa, all’ora; il tutto debitamente condito da scontri, cappottamenti, investimenti, cadute in corsa, “derapate”, forature, “sgommate”, frecce, lance, catene, boomerang (ci mancherebbe siamo in Australia!), un paio di fucilate in tutto il film, purtroppo, perché a quell’epoca trovare una cartuccia era forse più raro che trovare una latta di benzina, che tutti cercano ovunque e comunque. Peccato. Nessun espediente scenico risulta altrettanto spettacolare di una bella scarica di pallettoni nel parabrezza al momento giusto … Ma sto divagando.
La sostanza è che con questo film la stagione ha avuto un inizio fiaccherello. Ma non disperiamoci, amici appassionati! I motivi di ottimismo ci sono, con i vari Spielberg (E.T.), Scott (Blade Runner), Carpenter (La cosa da un altro mondo) & C.
Occhi aperti, dunque!