Scontro |
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di Luigi Pachì
È recentemente apparso sul grande schermo un film meritevole d’attenzione: Clash of Titans.
Sto parlando di "Scontro di Titani" distribuito dalla MGM e realizzato magistralmente da Ray Harryhausen. Dopo aver frequentato l’Università del Cinema in California ed aver realizzato una quindicina di film (tra cui ricordo brevemente: “La Terra contro i dischi volanti”, 1956; “L’isola misteriosa”, 1960; “Gli Argonauti”, 1963; “Il fantastico viaggio di Sinbad”, 1974) perfezionando quella particolare tecnica chiamata “Dynamation”, Harryhausen offre ciò che di meglio può ottenere un curatore di effetti speciali della sua importanza.
“Scontro di Titani” è la storia mitologica di Perseo, figlio di Zeus, che lotta contro orrende creature maligne, estirpando il Male, salvando e conquistando la mano della principessa Andromeda, destinata ad essere il sacrificio per l’ultimo dei Titani e per placare l’ira di Nettuno.
Durante tutta la proiezione, avvolta da splendide atmosfere lugubri e agghiaccianti, spiccano per bellezza artistica: Medusa, il figlio di Era, le tre Graie e Pegaso il cavallo alato.
Tra gli interpreti Harry Hamlin, Laurence Olivier, e tra le comparse la bionda Ursula Andress, nel ruolo della dea dell’amore. Regia di Desmond Davis.
In conclusione “Clash of Titans” è un film da non perdere, perché tra i tanti mostri il migliore resta Harryhausen: mostro di bravura, chiaramente.